TRE REGOLE PER ASCOLTARE DAVVERO

Vi interrogherete sulla banalità di questo titolo considerando l'ascoltare come un riflesso naturale dell'uomo, essendo tra i cinque sensi che contraddistinguono l'Essere Umano Evoluto permettendogli di interagire con il Mondo

Eppure insistiamo! L'argomento non va affrontato da un punto di vista fisiologico ma puramente semantico

Tutti i giorni noi ascoltiamo tutto ma nel senso di ''sentire i suoni e le voci che abbiamo intorno'' …ma quante volte davvero ascoltiamo? lo sappiamo fare davvero? nel senso che siamo così disponibili a sacrificare la nostra attenzione per capire davvero cosa ci sta dicendo il nostro appassionato, noioso, preoccupato, logorroico, saggio interlocutore?

Perché, in realtà, Ascoltare Davvero implica:

ESSERE EMPATICI: provare a ''provare'' le sensazioni degli altri, riconoscerne le emozioni e gli stati d'animo super evidenti o quelli più nascosti tra le righe per imbarazzo o timidezza o orgoglio. Capire cosa sta dietro o in profondità aiuta a capire i perché di certe parole. Quante volte ci fermiamo all’apparenza delle parole e reagiamo in funzione di quello che abbiamo capito noi? Eppure il focus dovrebbe stare su chi sta parlando, per capire esattamente cosa sta provando a dire e magari quali difficoltà esistono dietro a quella comunicazione. Quindi non fermiamoci a quanto ci sembra e basta per innervosirci o scivolare leggeri davanti alla difficoltà altrui perché non ci siamo accorti. Facciamo una domanda in più per tirar fuori i motivi che stanno dietro le parole

ESSERE OSSERVATORI: leggere gli elementi paraverbali (smorfie ed espressioni del viso, movimento del corpo e gesti delle mani, occhi sfuggenti o troppo addosso, toccare oggetti, muoversi in modo improprio, ...) ci avvantaggia clamorosamente nel processo di comprensione dell'altro. Il corpo ''tradisce'' la parola e ci offre subito una sensazione a caldo sul livello di purezza e verità di ciò che ascoltiamo. Avete mai notato quando qualcuno davanti a voi diventa ‘’rosso’’ o ‘’paonazzo’’ oppure deglutisce o comincia a guardare in basso. Quando qualcuno comincia ad incrociare le braccia o muovere compulsivamente le gambe o i piedi? Così come invece ci accorgiamo della felicità e carica positiva degli altri da una luce meravigliosa di un sorriso o la caparbietà dietro una stretta di mano. I gesti fanno parte del nostro modo di essere. L’enfasi o la leggerezza sono tratti inseparabili dalle parole e colori potentissimi della nostra identità

ESSERE PARTECIPATIVI: senza scomodare Gaber che cantava ''la Libertà è partecipazione'' però il segreto di tutta la faccenda risiede proprio in questa attitudine: partecipare davvero al racconto altrui. Facendo domande, vivendo sulla propria pelle le sensazioni di una situazione che abbiamo già vissuto o che potremmo incontrare a nostra volta, avvicinandoci per dare conforto nel caso di affaticamento o tristezza, ridendo di gusto di una battuta o di uno spunto brillante, dimenticandoci di questo mondo competitivo che ci chiede di ''godere delle disgrazie altrui'' in un continuo confronto con l'altro. L'altro è un pezzo di noi in quanto parente, amico, conoscente e aiutare l'altro anche solo con la nostra sincera attenzione è un modo per nobilitare noi stessi e dare senso al nostro stare al mondo. Non solo per raccontare di noi ma anche per offrire agli altri uno dei doni più belli: ascoltare

Quindi, Ascoltare Davvero non è un meccanismo fisiologico ma un impegno che ci prendiamo con noi stessi per costruire la nostra migliore versione…specchiandoci nell’altro